Con gli amici si è più buoni:

Mr.Bush, leggo dai giornali, ha incontrato Sharon, il quale ha risposto picche alla uscita americana, che aveva definito il Muro già eretto da Israele per segregare definitivamente gli insediamenti palestinesi “un ostacolo alla pace”. Fondamentalmente l’incontro si è concluso con un nulla di fatto, la strana road map sembra andare avanti e il 25 agosto Abu Mazen sarà a Roma per incontrare Mr.Berlusconi.

Ma a me sorge un dubbio: gli americani sono così contrari anche nei fatti alla costruzione del muro in Palestina? Non scopriremo dopo decenni che quella setssa costruzione era stata in realtà abilmente pilotata e preparata da apparati vicini agli americani o da loro stessi? Sì, siamo un pò sul clichè da “teorie sulla cospirazione”, ma secondo me all’attuale amministrazione americana quel muro fa tremendamente comodo….

Poi si leggono persino notizie del genere, e allora viene da pensare: ma come si sono ridotti?

Ah, e sono anche molto preoccupato da (altre) notizie del genere.

Finalmente….:

Dopo anni di critiche sia da parte mia che da parte di tutti coloro che si sentivano sinceramente presi per i fondelli da certe dichiarazioni, ma soprattutto da certi comportamenti, anche un associazione come Greenpeace si è accorta dei danni allo stesso movimento ambientalista di un signore, come il deputato della Margherita e presidente di Legambiente Ermete Realacci. Uno che la scorsa estate, da buon presidente di una associazione come Legambiente, e quindi non Lega Caccia, andava in giro per giornali e riviste a dire: “Io passo le mie vacanze con belle escursioni di pesca in fondo al mare“. Cosa? Proprio tu che dovresti difenderli i pesci dagli assalti dei pescatori, che tra l’altro hanno ridotto tutte le barriere coralline mondiali a ricordi di bei tempi passati? Ecco, anche Greenpeace se ne è accorta, e ha diramatoquesto comunicato.

No, non è colpa del treno, e non è colpa delle sbarre…:

Non sono assolutamente d’accordo (guarda caso…) con le parole che ho letto oggi su Repubblica riguardo alla tragedia successa a Bari nella quale hanno perso la vita due ragazze travolte da un treno, e pronunciate dai loro parenti.

Non si può dire: “Criminali, ve le siete prese. Le sbarre da sole non bastano. Ci vuole un casellante che blocchi i pedoni, o una rete che sotto le sbarre che impedisca di passare di sotto. E’ inumano lasciare un passaggio a livello come questo, su una strada come questa, praticamente incustodito“.

Quattro anni fa, tornando da un turno di notte, ho avuto un colpo di sonno e sono finito con la macchina in un canale pieno d’acqua. Sono riuscito ad uscire e a non farmi niente, ma non ho mai pensato minimamente di dare la colpa alla strada o alla macchina, o al fatto ce non ci fossero gard rail ai lati della strada (che tra l’altro adesso ci sono). Me la sono presa con me stesso, e basta. Tra l’altro, non voglio fare il cinico, ma quando le sbarre di un passaggio a livello scendono, c’è solo una cosa da fare: aspettare che passi il treno, senza provare slalom tra i binari. Purtroppo bisogna piangere la vita di due ragazze, ma non bisogna trasformare il giusto cordoglio e la giusta disperazione per la morte di due così giovani parenti in un’occasione per giustificare ciò che (purtroppo) è ingiustificabile.

Le vecchie cattive abitudini che non se ne vanno mai….:

L’assessore al Comune di Bologna e deputato di An Enzo Raisi rappresenta di sicuro l’ala più oltranzista, tradizionalista e nostalgica del suo partito, soprattutto tra le mura domestiche bolognesi. Prima difende a spada tratta l’operato di carabinieri-Terminator che distruggono le ossa a decine di immigrati nel corso di una irruzione quantomai sospetta e ambigua, poi declama a chiare lettere che “quegli zingari là” come li chiama lui non li vuole più vedere, appoggia la proposta dell’amico e collega di schieramento Garagnani di revisionare i testi scolastici, non è praticamente d’accordo su qualsiasi donna o uomo di cultura venga chiamato a parlare nella sua città.

Ma negli ultimi giorni sta dando vita ad una delle gazzarre più mirabolanti e allo stesso tempo più tristi e indecenti che si potessero ammettere nella civiltà umana. Il tutto nasce dalle imminenti celebrazioni per la strage della stazione del 2 agosto, e dalle polemiche che sembrano essere sorte a causa della presenza della mamma di Carlo Giuliani, Heidi.

Raisi sembra non averla presa troppo bene, certe cose non sembrano andargli giù per nulla: “Non capisco cosa c’entri con il 2 agosto la madre di uno che ha cercato di uccidere un carabiniere“. Allora, a parte il fatto che quello che ha tentato, riuscendoci perfettamente, di uccidere qualcuno è stato Placanica (o chi per lui, Indymedia docet) e non Giuliani, che in tutti i casi non avrebbe (questa è la mia opinione) potuto far molto ad un carabiniere asseragliato all’interno di un Defender, solo a prima vista “bloccato” da un cassonetto, bufala che si è rivelata in tutta la sua infondatezza nel momento in cui la stessa camionetta si è bellamente liberata del cassonetto nel tempo record di 2 secondi e rotti, come dimostrato ampiamente dai video, tra l’altro facendo scempio del cadevere del povero Giuliani.

A parte queste poche considerazioni, e senza voler riaprire un argomento che altri hanno voluto chiudere anzitempo e a priori, Raisi ha rasentato il ridicolo quando ha affermato:” Non comprendo le polemiche per aver semplicemente affremato di non vedere e cosa c’entri con il 2 agosto la madre di un ragazzo sventurato che ha cercato di uccidere un carabiniere, come è emerso dagli atti processuali. [quali, verrebbe da dire, dato che Placanica non è stato assolto, bensì il caso è stato archiviato senza aprire nessun dibattimento]. Nessuno mi ha spiegato quale sia la connessione tra la morte di Carlo Giuliani e la strage del 2 agosto“.

Ed ecco il finale rossiniano:”Per quanto mi riguarda nulla ho contro i Giuliani, perchè provengo da una cultura fatta di veri e profondi valori familiari e certamente la mia cara defunta madre avrebbe assunto un altro atteggiamento se avessi tentato di fare quello che ha fatto Carlo Giuliani, ma sono ovviamente culture e valori diversi ed è giusto che vi siano queste pluralità culturali e di intendimenti“.

Visto che l’onorevole Raisi non capisce cosa c’azzecchino Heidi Giuliani e il 2 agosto, proverò il due righe a spiegarglielo io: entrambi (Heidi e i familiari delle vittime del 2 agosto) hanno dovuto subire un lutto dolorosissimo, ed antrambi hanno visto le loro legittime speranze di giustizie insultate, prese a sberleffi e poi archiviate, o comunque non portate avanti nel migliore dei modi. Entrambi stanno ancora aspettando che si faccia veramente luce su ciò che è successo. Bastava farsi spiegare questo, senza prima dover insultare e mancare di rispetto a delle persone che non ci sono più.

E se lo dice lui….:

Sempre sul Corriere di ieri si poteva trovare, a pagina 5. una lunga intervista a tutta pagina con il Presidente dei Ds, Massimo D’Alema. Leggendola non ho potuto non trattenere le solite risate seguite da attacchi di panico per il futuro: “Entro ottobre facciamo l’annunciata convenzione dell’Ulivo, avviamo un confronto programmatico, politico, in modo aperto alla società civile e ai movimenti, a Rifondazione, perchè non possono essere quattro colonnelli a discutere di un progetto del genere. Ed evitiamo giochetti perchè altrimenti non arriviamo da nessun parte. Il rischio è tornare alla contrapposizione tra Ulivo e partiti: disastrosa“.

Parla lui, parla….

I massoni che aiutano gli amici:

Oggi, sul “Corriere della Sera” (come penso anche in molti altri quotidiani), è apparsa una notizia che recitava più o meno così: “Esponente di Forza Italia ha firmato la denuncia” [nei confronti dei pm di Milano Boccassini e Colombo]. E l’articolo spiegava: “E’ il responsabile Giustizia di Forza Italia per l’Umbria l’avvocato Giacomo Borrione, presidente di quel Comitato Nazionale per la Giustizia che ha firmato l’esposto contro i pm Ilda Boccassini e Gerardo Colombo, all’origine dell’inchiesta bresciana”. “L’idea è nata spontaneamente, circa un mese prima che firmassimo l’esposto, di questo fascicolo segreto si era già parlato prima degli ispettori.“.

Ma ecco che esce la vera anima degli “azzurri” di Silvio: “Sono l’unico contatto dell’associazione con Forza Italia. E anche con la Massoneria: sono massone da 33 anni, trvo stupido negarlo“. Tra gli affiliati all’associazione, tutta brava gente, ci sono anche il mitico detective ed avvocato Carlo Taormina, la moglie del pluri-golpe tentato-e-mai-riuscito Edgardo Sogno e Giancarlo Lehner, curatore del fantastico sito internet di Previti. Comunque, tra massoni, un favorino non lo si nega mai…

Balle spaziali:

Grazie a Beppe Caravita per —questa segnalazione— :”Con la legge Gasparri ora Mediaset può crescere di altri 3mila miliardi (fonte Deutsche Bank, riportato da Il Sole 24 Ore)…..“.

Vi ricordate quando Berlusconi aveva fatto quell’incredibile discorso (troppo convincente!!) sul fatto che, proprio per il fatto di essere così ricco non si sarebbe fatto gli affaracci suoi una volta tornato a Palazzo Chigi? E vi ricordate quanto era in difficoltà Mediaset prima del 1994? Ci ricasca sempre il buon premier….

Lo sport di Bossi:

Ora siamo veramente arrivati al punto più basso si potesse raggiungere a livello sportivo nel nostro paese(e non solo, molto anche a livello umano). Leggo oggi su “Repubblica” che la situazione economica dei club di serie A e non, è a dir poco scabrosa e preoccupante. In serie A la Roma non è in regola con l’iscrizione al campionato: la ROMA, non l’Ancona o il Siena, la ROMA. Rendiamoci conto delle proporzioni. In serie B il solito Napoli ha debiti per decine di miliardi, mentre altre squadre sono entrate nel Guiness dei Primati per numero consecutivo nella stessa estate di promozioni e retrocessioni (vedi Catania-Salernitana). La serie C1 sembra sull’orlo del collasso: oltre alla squadra della mia città, la Spal, non sono in regola per l’iscrizione: Cittadella, Cosenza (dello stesso proprietario della Spal), GENOA, Aquila, Taranto, Varese e Viterbese. La C2 sembra quasi messa peggio: Aglianese, Alzano, Brindisi, Carrarese, Gladiator, Isernia, Latina, Legnano, Nocerina, Palmese, Paternò, Poggibonsi, Pordenone, Pro Vercello e Thiene. Soprattutto, se guardiamo alla geografia delle squadre iscritte ai campionati maggiori (penso soprattutto alla serie A) si può notare come ormai non esistano più squadre del Sud: solo Reggina e Lecce sono nel massimo campionato, segno anche troppo evidente di una divisione netta, anche a livello sportivo, del tessuto sociale ed economico italiano. Lo sport da padani insomma.

Lo sport in generale in tutti i casi non se la passa molto bene. Prima il Ministro del Tesoro, sotto l’allora premier Massimo D’Alema, decide che lo sport italiano non ha più bisogno dei soldi dello Stato e istituisce quel flagello chiamato Lotto, poi seguito dall’altro flagello chiamato Bingo. Il calcio si imbizzarisce credendo di aver trovato il paradiso in terra grazie alle pay-tv, per poi doversi accorgere amaramente che quelle stesse pay-tv hanno molti meno soldi di quello che lasciano intendere. Gli altri sport annegano piano piano: il tennis non sembra più esistere, il calcio regala una partita decente ogni 2 mesi, il ciclismo sta annaspando sotto i colpi delle inchieste giudiziarie e dei vari scandali che lo hanno accompagnato in questi anni, anche se regala ancora oggi tappe e momenti veramente belli, gli sport minori hanno perso, oltre ai soldi, anche la visibilità. E chi ci guadagna in tutto questo teatrino politico di poltrona? Io non l’ho ancora capito….forse Galliani, forse Murdoch, forse Berlusconi (quello sicuramente), forse lo prendiamo tutti in quel posto?


Viva la privacy, viva la libertà:

Se ne sentono di tutti i colori in questi giorni: da una società califroniana, la “Acacia Systems”, che sostiene di possedere “il brevetto su tutto lo streaming online” (vedi qui), cioè la trasmissione di materiale audio-video in rete, poi c’è la storia delle macchine Linux a Monaco di Baviera con sotto emulatori e applicazioni Windows (vedi Slashdot.org), mentre arrivano bellissime notizie di controllo totale via telecamera dei passeggeri dei voli aerei, con tanto di registrazioni memorizzate e tenute in archivio per una decina d’anni (vedi Wired:: e :: Slashdot).

Le uniche notizie positive vengono dalla Provincia Autonoma di Bolzano, che come riferito da un comunicato stampa dell’Associazione Software Libero, ha deciso (con la collaborazione di entrambe le parti) di “avviare una serie di studi per valutare correttamente gli effetti della proposta [di introduzione di software non proprietario nella PA]”.

Sempre dalla mailing list di Software Libero prendo questo commento di Carlo Strozzi, interessante soprattutto per l’argomento-brevetto/copyright: “E` come se io brevettassi l’idea di “andare in vacanza su Marte”. Però non do nessun contributo alla costruzione di navette spaziali, robot o altri strumenti utili allo scopo. Quando poi altri hanno realizzato tutto questo, e qualcuno riesce effettivamente a portare le persone in vacanza su marte, e magari ci fa pure un sacco di soldi, allora io mi faccio vivo puntandogli alla tempia l’arma del brevetto depositato a suo tempo, e dicendo: “adesso mi paghi o tiro il grilletto”. Eppure questo è proprio ciò che avviene negli USA, e che con ogni probabilità si appresta ad essere introdotto anche da noi. Vorrei proprio sapere che cosa ha effettivamente contribuito questa fantomatica “Acacia” agli standard che rendono effettivamente possibile l’invio di audio/video via Internet ? Forse il TCP/IP ? O forse MPEG-2/4 ? O forse il protocollo multicast ? A me sembra che il brevetto si riferisca semplicemente al “concetto di streaming”. All’idea di andare in vacanza su marte, appunto.

Al proposito riprendo (forse in futuro a livello pratico) l’articolo di Danilo Moi-Attivista.com sulla Creative Common License.

Solo 2 anni, e sembra già un’eternità:

Per i quotidiani sicuramente, che ne parlano poco, male, in modo distratto e senza dare troppo risalto ad una settimana di grandi appuntamenti e proposte che sono scaturite da incontri e dibattiti (in tutti i casi ne hanno dato notizia – tra quelli che sono riuscito a trovare online – L’Unità e il Corriere della Sera).

Ma soprattutto due anni fa moriva Carlo Giuliani, mentre oggi praticamente tutte le indagini portate avanti dalle procure sul suo caso e sugli altri episodi di barbara violenza compiuti in quei giorni dalle forze dell’ordine sono ormai chiuse e perse per sempre, come al solito, mentre qualcuno parla di grazia alla Mambro, Fioravanti, Priebke e altri angioletti simili. Come si dice molto amaramente in questi casi….”sarà giusto così..”…

La talpa…sotterrata:

Quando succedono queste cose, inizio sempre più a essere certo che alcune “teorie della cospirazione” non siano poi così fuori dal mondo….la buffonata della “commissione di inchiesta indipendente” se la potevano anche risparmiare…

CVD: Come Volevasi Dimostrare:

Già oggi, aprendo il giornale, avevo avuto la certezza che Castelli non avrebbe mai proposto la grazia per Sofri al Presidente Ciampi. Bastava leggere il titolo delle sue dichiarazioni: “Domani deciderò sulla grazia a Sofri. Sarà un finimondo“. Parole che, almeno a me, suonavano, soprattutto conoscendo il tipo d’uomo, come una condanna a priori e senz’appello: Sofri deve rimanere in carcere.

E stasera sembra arrivare la conferma: “Il ministro della Giustizia Roberto Castelli non propone la concessione della grazia per Adriano Sofri (vedi qui). Ma “chiede “un ‘atto di pacificazione’ per tutti“. Allora, a parte il fatto di non comprendere cosa voglia significare per Castelli “un atto di pacificazione”, l’uscita milgiore è stata quella del suo fratello ministro Bossi, che tutto beato e contento per essere riuscito a trattenere grazie ad un suo ministro un pericolosissimo terrorista, afferma rivolto al Capo dello Stato: “Ciampi è favorevole? Cambi la legge e la conceda lui“. E uno non si dovrebbe vergognare di avere gente del genere al governo? La conosce Bossi la legge?

Ma a parte questo, vorrei tornare un attimo sulla campagna che era partita tempo fa dal blog di Rolli , alla quale avevo aderito anch’io (vedi qui), per chiedere una cosa a Rolli: ma se questi li avete votati e appoggiati voi (o comunque quell’area – penso al “Foglio” o ad altri che hanno aderito alla campagna per la grazia a Sofri), siete sicuri che stiano rappresentando in modo coerente e positivo le vostre esigenze? Una decisione del genere, e dichiarazioni di ministri del genere, non vi dovrebbero provocare qualche mal di pancia? O siamo solo dei comunisti catastrofisti disfattisti mangia bambini anche stavolta?

Così si fa!! “Casa Clima”, dal SudTirolo:

Riprendendo una giusta preoccupazione di Giuseppe Caravita (vedi qui), che tra l’altro non penso essere così personale e privata, quando dice: “L’Italia ha ormai un clima da Filippine, ci mancano solo i cicloni. Da dieci anni paghiano 8mila miliardi annui di vecchie lire in disastri ambientali. E quest’anno siamo solo a metà, con le perdite agricole per la siccità, di una rata probabilmente doppia. Chi se ne frega del ponte sullo stetto di Messina! Acqua! Territorio! Energia! Ricerca e sviluppo! Oneri statali per le imprese dimezzati! Sopravvivenza!

Tra l’altro, anche se non c’è nulla da festeggiare o per cui essere felici e orgogliosi, mi ricordo quando alcuni anni fa importanti ambientalisti e studiosi del clima mettevano in guardia sui pericoli che correva il pianeta riguardo ad un riscaldamento troppo elevato e repentino, desertificazione, inquinamento a livelli impensabili, carenza di risorse energetiche e idriche. E l’opinione pubblica, in particolare mass media e politici, che in coro li canzonavano come se fossero dei pazzi furibondi, soliti disfattisti catastrofici. Non dico “ben gli sta” solo perchè ripeto che non c’è veramente nulla di cui rallegrarsi.

Comunque, per dire e proporre qualcosa di concreto da fare per l’ambiente (oltre naturalmente a ratificare certi accordi e cercare di migliorarli), io qualcosa in mente l’avrei, ed è questo progetto. Mi sembra, da sognatore forse ingenuo quale sono, una soluzione assolutamente fattibile e con costi anche accettabili. Basta, come al solito, volerlo.

Mi mancherà “La voce”:

Sì, mi mancherà Sandro Ciotti, i suoi interventi con la voce denominata “cartavetro”, il suo stile veramente d’altri tempi, che non si trova più, ascoltando commentatori rigidi e vuoti come Bizzotto o Nesti. La sua eleganza nel racconto, nella poesia della gara, delle difese, degli attaccanti, e delle ali che erano ali, e non “laterali sinistri di centrocampo” o cazzate simili. Mi mancherà soprattutto il suo commento alla giornata di campionato che andava in onda subito dopo le partite su RadioUno negli ultimi anni, quel suo modo così leggero e intelligente di farti capire esattamente come erano andate le cose, le sue domande anche tenere e “da padre buono” ai giocatori, trattati da uomini e non da robot come fanno i vari Piccinini per dirne uno.

E poi, signori, diciamo tutta la verità: quando interveniva Ciotti era una magia, e poi parlava di Maradona o Platini, non di Del Piero o Batistuta, con tutto il rispetto. Parlava di un altro calcio, di partite normali tutte le domeniche a quell’ora, senza tante pippe di “Champions League” del tipo “ma perchè cavolo dovete cambiare nome pure a quella”, di un calcio che non ripesca e retrocede a suon di sentenze squadre che non riescono ad accettare il verdetto del campo. Perchè, voi il prossimo campionato di serie B lo guarderete pure? Complimenti, buona visione davanti alla ulteriore piattaforma megagalattica televisiva succhia soldi.

Oggi, in uno dei (pochi e fatti male) servizi dedicati alla sua morte, una giornalista ha raccontato una storia che oggi non potrebbe mai succedere, e che fa capire benissimo come i tempi siano cambiati: una sera, Diego Armando Maradona doveva essere ospite della Domenica Sportiva condotta da Ciotti, ma nei cieli quella sera non si poteva nemmeno lontanamente pensare di volare. Maradona salì su un auto e, pagando di tasca propria e rischiando la propria vita correndo a folle velocità nella nebbia, arrivò lo stesso negli studi della trasmissione, dicendo: “Non potevo assolutamente perdere l’occasione di essere ospite di Sandro Ciotti“.

Come dice giustamente Giuseppe Caravita in un suo post odierno: “Scusa Ciotti”

Il mio feed:

Come forse avrete notato, da oggi Voice of Vengeance ha il suo feed RSS ver – 0.91, lento e impacciato finchè volete, ma pur sempre un utile ed efficace strumento per veicolare anche i contenuti di questo weblog. Lo trovate, oltre che qui, accanto al contatore di acessi sotto la finestra di UBW. Se avete voglia, mandatemi un pò dei vostri feed all’interno dei commenti, così aggiornerò la mia lista. (per un elenco di feedreader vedi qui)

Sto per sottoporre anche alla redazione di OcchiAperti.net l’idea di costruire il feed per il sito. Approvo e faccio mia in pieno una frase contenuta in un recente post di Cesare Lamanna sui feed:”OK, dopo tante traversie mi sono fatto un feed, e mò che ci faccio?”. Tu niente, tu dai solo un’opzione e un’opportunità ai tuoi lettori, molti dei quali ti ringrazieranno e ti leggeranno molto di più perché hai reso loro la vita facile“.

La banda Castelli e Taormina….:

Stamattina, leggo su “Repubblica” queste incredibili parole, pronunciate da unministro (in carica naturalmente) della Giustizia, detto altrimenti Roberto Castelli: “Quando leggo che Sofri dev’essere liberato perchè è un raffinato intellettuale, mi vengono i brividi“. Certo, a uno come lui che sicuramente raffinato intellettuale non è, chissà che brividi gli passano per la schiena mentre dice queste frasi.

Ma poi arriva il consueto tocco di grazia, la ciliegina sulla torta che riporta l’ottimismo soprattutto tra i giornalisti, che in un periodo solitamente calmo e tranquillo come l’estate almeno hanno qualcosa da scrivere: i deputati Carlo Taormina di Forza Italia e Serena di Alleanza Nazionale “equiparano Sofri A PRIEBKE sostenendo che se l’uno ottiene la grazia anche il secondo deve essere liberato“.

Ho tentato di trovare una risposta a tutto il clima politico di queste settimane, a prima vista assolutamente impazzito e senza senso, e sono giunto a considerare tre possibili cause: la prima: è una deliberata mossa elettoral-politica quella di dare dei sottosviluppati mentali ai tedeschi tramite un sottosegretario AL TURISMO, quella di invitare nel cast di un film sui campi di concentramento un europarlamentare tedesco tramite un PRESIDENTE DEL CONSIGLIO e equiparare Sofri a Priebke (che tra l’altro si gode la vacanza offertagli dallo Stato italiano in uno stupendo e tranquillissimo convento di cappuccini a Roma) tramite DUE PARLAMENTARI DELLA REPUBBLICA?

Oppure, seconda opzione da sottoporre a sondaggio, ci stanno tutti prendendo per il culo e se la stanno ridendo sotto i baffi?

O invece, terza opzione che riceverà baci, lodi, abbracci e ricchi premi, questa gente al governo è puramente criminale, oltre che pericolosa?

A voi l’ardua sentenza….

Su aggregatori e progetti futuri…..”Apriamo l’aggregatore!!”:

Pur essendo ormai nauseato delle mille ripicche che si leggono nella mailing list di Blog-o-sfera, vorrei dire la mia posizione, per essere costruttivo e aprire (magari!!) un dialogo positivo sia con Giuseppe Granieri, Biccio, Mafe che hanno in qualche modo portato avanti le fila del discorso in lista, sia con tutti coloro che vorranno partecipare e dire la loro.

Credo fermamente che Giuseppe abbia fatto un lavoro interessantissimo e pieno di possibilità di sviluppo futuro. Parole forse banali in apparenza, ma alle quali voglio far seguire quella che è la mia critica e posizione “alternativa”: un aggregatore di un mondo come quello dei blog dovrebbe essere realmente aperto ai contributi di chiunque abbia – attenzione – realmente interesse e voglia di “impegnarsi” e partecipare ad un progetto del genere. Quello che intendo dire è che non apprezzo fino in fondo la mancanza di collegialità delle decisioni, il fatto che vengano prese sempre dal creatore del progetto, senza discussioni appunto aperte e cooperative. Questo a mio avviso più che difendere il “sistema aggregatore” lo debilita, non gli permette di svilupparsi e progredire con gambe proprie, ma solo con quelle di chi l’ha creato. Non voglio offendere nessuno, ma l’aggregatore di Granieri, utilissimo strumento che non sto assolutamente cercando di affossare ma anzi rivalutare, assomiglia (lontanamente ne sono convinto) alla diatriba Microsoft-open source: l’aggregatore adesso ha un codice molto chiuso dal desiderio (legittimo e comprensibile) di difenderlo da eccessivi e inutili post, mentre dovrebbe aprirsi, proprio a livello di sviluppo, alla partecipazione attiva e collaborativi di tutti coloro che lo vogliono.

Preferisco quindi che entri in vigore quella che Massimo Mantellini, in un suo recentissimo pezzo sul rapporto giornalisti-blog, ha chiamato “selezione qualitativa”, concetto per altro da anni “installato” e configurato con estremo successo nell’etica hacker (per non usare termini aberranti come “comunità” o “mondo”). Cioè: un mio particolare lavoro non funziona bene, oppure vedo che non ha troppe possibilità future? Bene, autonomamente scelgo di lasciarlo e prenderne in mano un altro con maggiori possibilità, anche se portato avanti da altre persone. Lo prendo, lo vedo, e individualmente cerco di dare il mio contributo, in rete con gli altri. Questo è il modo in cui tutto dovrebbe funzionare per me.

Per farla breve: il mio post non piace? Bene, nessuno lo cliccherà, scenderà magari in fondo ad una speciale lista di post (esperimento che si potrebbe provare – ho detto lista, non classifica), ma almeno avrà la possibilità di girare, aggregato e girato attraverso rss e feed vari, in rete ed essere disponibile per la consultazione a tutti. In fondo lo sappiamo penso in molti: senza parlarci troppo addosso, la scrematura in tutti i casi sarà automatica e indolore, senza critiche o ripicche particolari, in quanto tutti si accorgeranno del proprio ruolo all’interno del progetto. Lo slogan per concludere quindi potrebbe essere:”Apriamo l’aggregatore!”.

Il movimento di Linux non aveva e tuttora non ha una gerarchia formale in base alla quale operazioni importanti possano essere distribuite, un’apparente debolezza che si è rivelata un punto di forza. Una specie di autoselezione prende invece piede: chiunque sia sufficientemente interessato a sviluppare un programma particolare è invitato a provare”.

Sul mio open source…:

E’ da alcuni giorni che sto cercando (per la prima volta…) di installare una versione di Linux su un vecchio processore ormai in disuso qui a casa mia. Dico sto cercando, perché mi sono scaricato da bravo i miei tre cd di Mandrake dall’apposito sito, rifiutando inizialmente Red Hat. Perché rifiuti Red Hat direte voi? Sinceramente perché in molti (tranne uno, “Il Salvatore”…) mi avevano consigliato di partire da quella , ritenuta più semplice e immediata. “Fa tutto lei, fa le partizioni automaticamente, ha un bell’ambiente grafico”…eccetera eccetera. Non mi avevano detto però che fosse anche così “pesante” rispetto per esempio a Debian….e così un buon samaritano programmatore (vedi il suo sito) si è prestato, pagato profumatamente a succo di frutta e acqua (in attesa di pantagrueliche cene, condite da tremende gare di rutti, alla faccia del leghista Stefani…), ad installarmi Debian. Siamo ancora in una versione molto molto “beta”, soprattutto a livello grafico e di mie conoscenze, ma la descrizione che trovate qui sotto rende bene l’idea di come mi senta in questi giorni al contatto con la realtà open:

Welsh ricorda che quando infine installò GNU/Linux, anche lui fu “preso dalla febbre. Era tutto un farsi le cose da sé”, spiega, “aggiungendo nuove caratteristiche e imparando costantemente qualcosa in più qualcosa in più sul funzionamento dei computer e dei sistemi operativi”. Sladkey offre un buon esempio di quali fossero i benefici pratici nel “fare le cose da sé” e del perché anche in questa prima fase GNU/Linux avesse significativi vantaggi su Windows: “C’erano in effetti de bug”, ricorda. “Ma la differenza essenziale risiedeva nell’ovvietà dei bug, nella loro ripetitività e nella possibilità di porvi rimedio da soli. In questo ambiente, i bug erano solo temporanei ritardi su un percorso costante verso l’eccellenza e la stabilità.”

“Windows, d’altro canto era pietosamente inaffidabile, con misteriosi crash, arresti inspiegabili e una fragilità pervasiva che vi spingeva a evitare di fare cose elaborate, perfino con le caratteristiche pubblicizzate dell’OS, perché non riusciva a reggere il carico. Il solo modo di rendere le cose più stabili su Windows era evitare di fare qualsiasi cosa o trafficare fino alla nausea con la configurazione e poi vedere se c’erano miglioramenti
”.

(preso da “Codice Ribelle, La vera storia di Linux e della rivoluzione open source”, di Glyn Moody, pag.72-73)

Nicola is sponsored by Debian….

“Ho” installato Debian sul pc!!! 🙂 🙂 🙂

scusate la gioia nemmeno troppo nascosta..ma è veramente una figata da non crederci…e non ho ancora praticamente l’interfaccia grafica…

grazie josto!!

Schultz è uno cresciuto a roboanti gare di rutti….continua….:

Schultz è uno cresciuto a roboanti gare di rutti dopo pantagrueliche bevute di birra e scorpacciate di Kartoffen fritte“. E non è tutto qui, sentite questa: “I tedeschi sono biondi stereotipati che mangiano i nostri spaghetti e invadono rumorosamente le nostre spiagge“.

E chi ha detto tutto ‘sto popò di complimenti verso il popolo tedesco? Un passante? No….Un commerciante? No…..Un Gentilini o un Borghezio in libera uscita? Ma assolutamente no….tutte queste belle parole è riuscite a dirle l’uomo che non solo dovrebbe ringraziarli i tedeschi, ma li dovrebbe adorare, baciare, stendere tappeti rossi al loro arrivo, e cioè il sottosegretario al turismo Stefano Stefani, leghista si vede molto doc, anche lui in liberissima uscita modello Gentilini/Borghezio. Tutta bella gente insomma. Ma il ridicolo, in questo caso sicuramente maggiore dei casi precedenti, sta tutto nella funzione, nella carica del sottosegretario Stefani: è preposto al TURISMO!!! E insulta i tedeschi!!! Una delle principali entrate a livello economico alla voce “turismo” appunto, di cui forse il sottosegretario ha smarrito il significato.

E poi, a parte le incredibili offese razziste e culturalmente ignobili, mi spiegate voi dove questo signore ha visto dei tedeschi che “inavdono rumorosamente le nostre spiagge“? I tedeschi? Rumorosi? Bah.,..

Il blog di Bukowski…e se lo aprisse Baricco?:

Charles Bukowski, “Il capitano è fuori a pranzo”, pag.23: “Trovo che tiene un diario e ci scrive i suoi pensieri sia una testa di cazzo. Io lo faccio soltanto perchè qualcuno me l’ha proposto, quindi vedete che non sono nemmeno una testa di cazzo originale”.

Eppure lo stesso Bukowski ha scritto un bellissimo blog in forma cartacea, anche se lui afferma di averlo fatto “solo perchè qualcuno me l’ha proposto” (alias pagato), senza sapere minimamente cosa fosse un weblog, visto che scriveva nel 1991. Ma non so, se un Ammanniti a caso un domani volesse aprire un weblog personale, come la prendereste? E se lo aprisse uno come Baricco?

“Mi dovrebbero ringraziare per aver difeso il Paese, altro che scuse…”:

Che cosa c’entri l’ironia nel dare del kapò a qualcuno, Dio solo lo sa. Anzi lo sanno Berlusconi e i suoi servi. Non è del tutto chiaro neppure il criterio morale per cui fare una battuta sul conflitto d’interessi o sulle leggi ad personam rappresenterebbe un delitto contro l’umanità, indice di cattiveria “nazista”, roba insomma da Norimberga. Mentre scherzare sui lager è indice di raffinato sense of humour.“.

Quello sopra è un brano tratto da un articolo, duro e come al solito scontrosissimo – da panico regime – di Curzio Maltese apparso oggi su Repubblica (vedi). Come non essere d’accordo con lui, soprattutto quando si arriva a sentire pronunciare al Presidente della Repubblica parole come queste, rivolte al premier: “Ma come le è saltato in mente?“.

L’articolo di Maltese ha però un pregio, tra gli altri, e cioè quello di sollevare il problema della coscienza critica, soprattutto televisiva, del nostro paese “mortificato”, per dirla con Ciampi. Nella nostra televisione pubblica ormai tutto è tornato alla situazione di trent’anni fa: d’estate solo repliche orripilanti ed inutili, telegiornali a dir poco orientati al potere, più cinegiornali in stile Luce come dice Maltese che oggettivi spazi di cronaca ed informazione, spettacoli che scimmiottano solo e unicamente alcuni format di successo lanciati da canali privati: poca innovazione, poca attenzione alle capacità e ai talenti, molta politica, pochissima qualità, molta improvvisazione. E fin qui penso che ci sia poco da aggiungere.

Quello che invece preoccupa maggiormente è lo stato pietoso della informazione e della qualità della stessa, che al confronto non dico con canali statunitensi perchè sarebbe in effetti chiedere troppo, ma anche con altri canali pubblici e privati europei lascia a dir poco desiderare. E in tutto questo arrivano le pay-tv come Sky. Prenderanno piede nel nostro paese? Sky ha una grossa controindicazione, almeno per quanto mi riguarda: è capitanata da un uomo come Murdoch che può essere benissimo definito filo-Bush e altre schifezze simili. D’altra parte, Sky, come parecchie televisioni a pagamento, ha un grosso vantaggio, quello di rendere possibile una maggiore selezione dei programmi, della loro tipologia e delle loro caratteristiche, oltre a permettere, grazie agli abbonamenti e alla purtroppo numerosissima pubblicità, di guardare avanti, innovare, sperimentare (fino ad un certo punto…). La7 è un’altra bella sorpresa nel misero e indecente panorama televisivo italiano, anche se mi rammarica notevolmente la mancanza di Luca Sofri nel palinsesto del prossimo anno….almeno potevo associare una faccia da blogger ad una da televisione….

Aderisco in pieno….e con pieno ritardo alla campagna di Rolli per Sofri:

Sì, incredibile….aderisco ad una campagna lanciata da Rolli: incredibile fino ad un certo punto poi, perchè quando si tratta di campagne giuste, positive e non strumentali, perchè non aderire? Quindi tutto il mio appoggio e supporto ad ogni campagna, manifestazione e anche tentativo mediatico di pressione per la scarcerazione e la libertà di Adriano Sofri, che ha già patito troppo per colpe non sue, per strane soffiate fatte ai carabinieri da un uomo diventato di colpo ricco, per intrighi e beghe di poteri che non lo hanno mai potuto rimettere in libertà e mai lo metteranno ora con un ministro come Castelli.

Sofri è uomo dalla cultura cristallina, splendente, quasi eccessiva a volte, quando ti fa sentire così misero interiormente, quando ti fa scattare quella strana voglia, quella passione veramente “hacker” che ti porta a chiuderti in una stanza a leggere tutto ciò che hai sotto mano…A volte, mentre leggo i suoi pezzi su Repubblica, ho come l’impressione di soffermarmi di più sulla bravura e sulla raffinatezza letteraria di Adriano rispetto al contenuto stesso del tema trattato di volta in volta. E questo mi fa imparare qualcosa ogni volta che ho sotto gli occhi i suoi pezzi.

Quindi aderisco in pieno alla campagna, anche se con notevole ritardo…..

(mentre sto finendo in questi minuti, anche qui con un ritardo notevole causa linea lenta, di scaricare mandrake 9.0 per vedere se fa così tanto schifo come si dice in giro..)

E brava Silvia Farina…

Mi piacerebbe parlare un pò di Silvia Farina. E’ stata brava Silvia, pur non potendo essere, per ovvie ragioni, nemmeno lontanamente vicina al liivello atletico e di cattiveria della Clijsters, che in effetti, a parte il primo set vinto dall’italiana 7-5, l’ha completamente asfaltata per 6-1, 6-0. Però a 31 anni arrivare nei quarti a Wimbledon dove solo altre due tenniste italiane nella storia erano riuscite ad arrivare non è cosa da tutti i giorni, pensando anche all’ottimo rislutato di essere riuscita a raggiungere il venticinquesimo posto nelle classifiche mondiali. Poi la Farina è una di quelle tenniste che basano il loro gioco ancora molto sulla tecnica, con uno stile molto bello ed elegante, cme piace a me, che mi ricorda per fortuna più una Chris Evert o una Sabatini che le famigerate sorelle Williams o le varie Kournikove che popolano il ranking e soprattutto le copertine delle riviste patinate. Speriamo che il tennis, anche quello maschile, non debba diventare più un incontro di boxe che uno di fioretto….

Ah, come avevo chiesto, Ezio Mauro ha alzato un pò il tiro dopo le belle uscite di Berlusconi contro Schultz….anche se non l’ha alzato “troppissimo”…vedi articolo

Tutti comunisti…e facciamoli lavorare nel cinema come kapò questi benedetti tedeschi…:

Non sono completamente d’accordo con ciò che scriveva Ezio Mauro sul numero di ieri di “Repubblica”: prendo atto che il direttore del quotidiano romano scriveva prima della terribile e imbarazzante giornata di oggi, ma spero in tutti i casi che dopo la bellissima trovata del nostro premier nei confronti del capogruppo della Spd al Parlamento europeo Schulz, Mauro trovi il coraggio di rivedere alcune delle sue affermazioni. Sì, perchè riuscire ancora a scrivere cose come queste: “Deve dunque essere ben chiaro, anche ai corrispondenti stranieri, che la nostra è una democrazia e Silvio Berlusconi è il legittimo capo di questa democrazia“. E prima aveva aggiunto:”La nostra democrazia merita considerazione e certe volte verrebbe da dire: possiamo criticarla solo noi“. Ecco Mauro, dopo la scena di ieri al Parlamento europeo, proprio all’apertura di quello che doveva essere il fulgido semestre di presidenza italiana, non credo che si possano sottoscrivere totalmente e di nuovo quelle stesse frasi.

Perchè non è possibile per un presidente del consiglio di un paese civile e democratico dare del kapò (“Signor Schultz – dice Berlusconi rivolto all’esponente socialdemocratico – in Italia c’è un produttore che sta preparando un film sui campi di concentramento nazisti, la proporrò per il ruolo di kapò”) ad un esponente parlamentare di un paese “amico” (non so se per quanto tempo ancora..) come la Germania, che ha passato quello che ha passato, e che ha pagato come, e anzi sicuramente più del nostro paese, per gli atroci errori compiuti. Il sig.Berlusconi tra l’altro scorda di stare al governo anche grazie a degli ex (non si sa fino a quanto ex) kapò come i tipi di An, e a degli altri neo-kapò come i tipi della Lega (ricordate Borghezio alle commemorazioni e agli incontri dei neofascisti di Forza Nuova). E non contento della gaffe clamorosa appena messa in scena davanti a tutti i rappresentanti europei, Berlusconi ha aggiunto, in un agghiacciante climax ascendente da ricovero coatto:”In Italia, girano da anni storielle sull’olocausto perché gli italiani sanno ridere anche di una tragedia come quella“.

Eh, ma sì, ridiamoci su ad una tragedia come quella dell’Olocausto….magari quando viene a mancare la mamma del nostro premier ci facciamo una bella barzelletta da raccontare al prossimo convegno europeo….ma stiamo scherzando? Con Elio Vito che al tg1 sintetizza le sparate di Berlusconi come una “risposta garbata e ironica a delle gravissime offese del capogruppo Schultz“. Berlusconi è legittimato, signor Mauro, ma anche Mussolini vinse le elezioni, prendendo il potere in maniera semi-democratica, ma pur sempre democratica fino alla svolta del ’25. E Hitler? Attenzione, nessuno osa paragonare anche solo lontanamente i personaggi, ma bisognerà pur ammettere che qualche libertà di troppo il nostro premier, anche dal punto di vista puramente umano, di buon gusto e civile, se la sta prendendo da troppo tempo, e che la sinistra non riesce, o non vuole, battere la strada della lotta senza quartiere ad un uomo che ormai non sta più in cielo nè in terra? La nostra democrazia è criticabile da tutto e da tutti, come io posso permettermi in qualunque momento di oppormi ad un atto o ad una politica del governo Bush, Blair, Aznar, Chirac, Haider eccetera eccetera. Questa è solo e unicamente democrazia, non ha altro nomer. E il nostro premier la sta ampiamente calpestando direi. (“Oltre ad un insulto a tutte le vittime del fascimo e del nazismo quello di Berlusconi è un insulto ai principi essenziali della democrazia” – non lo dico io, lo dice Baron Crespo, capogruppo Pse al Parlamento europeo).

La cosa che più mi ha preoccupato nelle ultime settimane, è stata l’esperienza diretta che ho avuto in Germania con i Summer League e in cui ho potuto sentire, anche per una mia inguaribile curiosità, cosa pensano i ragazzi tedeschi del nostro paese e soprattutto del nostro governo. E con mio immenso stupore ho dovuto constatare che erano quasi più preoccupati loro del sottoscritto: in molti casi tutto questo è normale, in quanto per loro è più difficile essere a conoscenza di tutti i particolari e di tutte le decisioni prese a Roma, che potrebbero venir ingigantiti e sopravvalutati, ma in molti dei ragazzi con cui ho parlato vi era una buona conoscenza dei fatti italiani e soprattutto della matrice culturale del nsotro governo. Molti mi chiedevano la solita classica domanda che non può avere risposta: “Ma come fanno ad essere al governo ex-fascisti nazionalisti e dei seguaci della secessione?“. Ma in particolare erano tutti fortemente preoccupati (o almeno così sembravano dai loro discorsi) dall’atteggiamento, quasi umano prima che politico, del nostro premier Berlusconi, considerato, a parte il solito “fascista” che funziona sempre, più che altro un “commerciante indaffarato” ai propri interessi, piuttosto che un uomo politico preoccupato della cosa pubblica e del bene delle persone che la compongono.

Quindi, signor Mauro, Berlusconi sarà, ed è, assolutamente legittimato a governare in nome del popolo italiano, ma la nostra democrazia inizia a non essere più per forza legittimata ad avere Berlusconi come Presidente del Consiglio sfascia-Italia e arricchisci-Arcore.