Il Vanity Fair musicale:
Non so perchè, ma in fondo penso proprio per curiosità (o per manie di collezionismo da primo numero), ho comprato (i 2.90 euro forse più buttati nel cesso della mia vita) Rolling Stone versione italiana, definito anche “la Bibbia del rock&roll style“….(da loro stessi, però).
Allora, a parte i quintali di pubblicità a livelli altissimi e un riquadretto di segnalazioni di ogni – dico ogni – vestito presente su ogni pagina (i pantaloni sono di Dolce & Voltagabbana, la maglietta è di Diesel-Common Rail ecc..), a me il tutto è sembrato il tentativo neanche troppo ben riuscito di imitare al meglio la versione italiana di Vanity Fair, uscita recentemente. In pratica a Rolling Stone devono aver fatto questo semplice ragionamento: beh, alla gente che gli frega di Eminem e della sua musica? Risposta unanime: un emerito cazzo di niente (il “cazzo non è gratuito, ricostruisco i dialoghi della redazione di Rolling Stone come fanno quelli di “Repubblica” con i dialoghi dei politici). Gli frega soprattutto come si veste Eminem, e se il modo baggy di vestire hip-hop va di moda oppure no, con chi esce e con chi va a letto, quante macchine e piscine e ville ha, e soprattutto se picchia o stupra qualcuno/a.
Bene, e allora eccovi la rivista che fa per voi, una specie di Novella2000 musicale, con qualche perla di decenza, ma con molti picchi di indecorosa bassezza. Li volete? Eccoli: primo, il classico servizio, che non manca mai nei numeri di apertura, su Sid Vicious (pag. 66), che ci fa tanto sembrare un pò “punk”, che dicono che vada tanto in questa collezione. secondo: mega servizi su quanto sia nuda Britney Spears (pag.36) (che poi devo ancora capire perchè lei non si può spogliare e le altre sì…), su chi darà la prossima lingua in bocca a Madonna (pag.43), sulle magliette che fanno vedere meglio le poppe (pag.48), sulla “Fenomenologia delle sue poppe” (pag.82, riferito a Angelina Jolie, un pezzo impegnato…), un bel servizio con due nudi integrali su LA groupie (non ho mai capito perchè le prostitute le chiamino “puttane”, “troie” o “baldracche” e quelle che vanno con i cantanti “groupie” e sono delle dee…forse la differenza sta nei soldi, non so…), Babe Buell (pag.96-100), vari set fotografici modello “siamo sboccati, ma di quelli fighi” (pag.148-167).
A pag. 135 troviamo lo sdoganamento di pillole di ogni genere (dall’ecstasy all’aspirina), mentre a pag. 108-109 c’è la vera foto che rende perfettamente l’idea di quale sia la vera vita di Bono Vox-li-salvo-tutti-io-i-poveri-del-mondo: disteso in una bella vasca Jacuzzi, con spumante e schiuma annessa. Alla facciazza vostra. Poi, Rolling Stone avrà tutti i suoi lati positivi, lo so, ma non mi ha sinceramente impressionato in positivo. Si è notato? La cosa ancora meno positiva di tutto il discorso è che grazie a questo post io guadagnerò centinaia di accessi grazie a tutta quella marea di gente che in Rete cerca proprio le parole che ho scritto sopra: poppe, lingue, put…e tutto il resto. Berners-Lee non l’ha inventato per questo l’ipertesto….o no?