Sindacalismi

La mia stima barra fiducia nei confronti dei Sindacati italiani è scesa di altri e ulteriori miliardi di punti dopo aver letto sul Magazine del Corriere della Sera di un paio di settimane fa l’intervista alla probabile futura segretaria del maggior sindacato italiano, strapieno (come gli altri del resto) di pensionati, Susanna Camusso.

Cosa ho scoperto?

Ovviamente una cosa che molti sapranno, ma che io purtroppo non sapevo e mi ha lasciato sinceramente di stucco: gli stessi Sindacati che hanno fatto strenua battaglia (giustamente) al tentativo di modifica dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, sono esentate dal rispetto dell’articolo stesso, praticamente potendo in questo modo (anche se sono sicuro che non lo faranno e non l’avranno mai fatto) licenziare senza giusta causa.

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CAImano

Molte le domande (10), tutte ovviamente senza risposta, alcuni giorni fa sul Sole 24 Ore (non trovo online l’articolo) sulla vicenda Alitalia – CAI. Tra queste, alcune meritano una particolare attenzione per il mix di grottesco, pressapochismo e clientelismo tipicamente italiani:

1) Assunzioni e tagli: sembra che i tagli siano circa 9mila, “quasi il triplo dei 3.650 esuberi ufficiali annunciati”, e già questa non mi sembra una tematica molto annunciata a livello pubblico.

2) Partner estero: non è stato ancora deciso (tra l’altro – ovviamente – in un primo tempo non doveva nemmeno esserci, mentre ora entrerà con il 20% del capitale),  ma sembra addirittura (e Report l’ha scoperto in modo lampante in una sua puntata) che non sia nemmeno stata inserita nello statuto di CAI la norma per la quale almeno nei primi 5 anni la compagnia non sarebbe stata venduta ad un partner straniero. In sostanza, se volessero, i soci CAI potrebbero vendere anche nel 2009 il tutto a qualunque partner straniero, in barba a tutti i proclami di difesa dell’italianità che sono stati fatti in questi mesi.

3) Silenzio sulle rotte: dice sempre il Sole 24 Ore che “la CAI non ha ancora informato il mercato del suo piano di voli dal primo dicembre, al contrario di tutti i vettori europei. […] Chi deve prenotare per i prossimi mesi difficilmente sceglierà Alitalia. Si profila una riduzione dei voli intercontinentali, perchè CAI comincerà con 18 aerei di lungo raggio contro i 25 ora delle due compagnie (Alitalia e Air One)”.

Quest’ultima invece è una doppia scelta di pressapochismo: intanto per farsi fregare i clienti nel momento del lancio della compagnia, e poi per il fatto di tagliare esattamente i voli che sono accertati per portare più margini di profitto, quelli intercontinentali.

Ci sono altri punti poco chiari (Air One, antitrust, la partita di Banca Leonardo), ma in questi giorni stanno comunque esplodendo vari malumori – giusti o sbagliati non mi interessa – che sarà difficile superare.

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