Le regole di Rodotà e i cd ai cereali:

Mentre, pur con tutta l’ammirazione che provo nei suoi confronti, attendo con estrema trepidazione il Codice con la regolamentazione di Internet promesso dal Garante per la Privacy Rodotà (qui), non posso non complimentarmi con chi ha inventato i cd ai cereali per risolvere il problema dello smaltimento dei cd tradizionali. Segnalazione poi per un interessante editoriale di Paul Krugman sul NY Times, in cui il giornalista statunitense esce con questa perla di saggezza: “But Iraq isn’t postwar Europe, and George W. Bush definitely isn’t Harry Truman.“. Mi sembra il minimo.

Ma perchè sbuffano?–Storie di vita–:

Quando devo andare a Bologna in facoltà di solito prendo sempre la corriera che passa proprio davanti a casa mia. Ci mette un pò di più rispetto al treno, ma sono più comodo per prenderla e non mi devo alzare un’ora prima per andare in stazione (sì, arrivo un pò dopo, ma chissene). Beh, non è questa la notizia che volevo comunicare, e forse non vi è nemmeno una vera notizia da discutere, solo una triste e ormai insopportabile constatazione sulle persone.

Quando infatti arriviamo a Bologna, soprattutto se la mattina alle otto-otto e mezza, è logico che si incontri un leggerissimo traffico che alla fine ti fa perdere quei 10-max 20 minuti causa coda. La gente lo dovrebbe sapere, siamo su un autobus, non va nè su rotaie nè può prendere il volo come un 747 e planare direttamente in autostazione. No, va su una strada, e sulla strada non c’è solo lui. E invece la gente sbuffa, freme, impreca, esclama improperi nei confronti del povero autista innocente, grida, piange, ma soprattutto TELEFONA. C’è gente che telefona ogni 5 secondi, dicendo: “no, adesso siamo in via…, davanti alla rotonda, ci vediamo tra 5 minuti”.

E cinque minuti dopo, in preda al panico, richiama e dice. “no, guarda, abbiamo fatto solo 100 metri, siamo ancora più o meno lì vicino alla rotonda di prima, solo un pò più spostati verso il semaforo, ma non tanto, quindi ti richiamo”. Dopo il richiamo, mentre stiamo ancora sotto il semaforo, di solito scene isteriche nei confronti dell’autista. Ma prendete il treno, no? La bicicletta, il motorino, la macchina (se riuscite a bypassare le code), l’aereo, il monopattino, lo skate, ma non rompete le palle a chi non c’entra niente e vuole arrivare in pace a destinazione. Eh che…..

Microsoft è “una minaccia per la sicurezza informatica”:

E finalmente anche la Computer and Communications Industry Association che Microsoft è un groviera a livello di sicurezza, e non solo a causa dei recenti blackout. In uno studio pubblicato da alcuni specialisti di sicurezza informatica, il cui testo può essere trovato qui, e il cui responsabile è stato immediatamente licenziato dalla azienda per la quale lavorava (vedi qui), si portano avanti gravi accuse verso il gigante di Redmond, fino a quella più infamante di costituire una grave minaccia per tutto l’apparato di sicurezza nazionale, un’arma di distruzione di massa verrebbe da dire, almeno a livello di computer. (grazie a Beppe Caravita per la segnalazione).

Intanto la cosa straordinaria sta nel fatto che più Microsoft rilascia patch di aggiornamento e di sicurezza, più ne saltano fuori delle nuove, come questa, segnalata da Punto Informatico.

Si stava maglio quando si stava peggio:

Vabbè, penso che ormai ne abbiano già discusso quasi tutti, sia a livello di blog (non sto a fare la lista completa, non finirei più), sia naturalmente a livello di quotidiani e televisioni. Sto ovviamente parlando del -poco- clamoroso black-out che ha investito l’Italia nella notte tra sabato e domenica, e del quale mi sono accorto grazie al fatto che la stampante della mia ragazza si è accesa e poi rispenta immediatamente verso le tre di notte, in un ultimo disperato tentativo di sopravvivenza.

Io (senza essere un veggente nè uno studioso dell’argomento) avevo già riportato la previsione nefasta tempo fa su Occhiaperti.net, ma ne avevo parlato in quella sede in condizioni ben diverse e con consumi altissimi dovuti ai condizionatori, non alle tre di notte di un sabato, dove i consumi dovrebbero (e sono) essere i più bassi in assoluto. Ci sono tante motivazioni dietro a questo black-out, su cui scriverò un pezzo sempre su occhiaperti tra breve, visto che qui porterebbe via troppo spazio.

Un applauso invece al mio amico Gat per questo, che dimostra in tutta la sua lampante tragicità cosa ci aspetta per il futuro prossimo, e allo Stato del Massachusetts per questo.

Sembrava troppo bello per essere vero…:

L’ultima visita di Gates al Senato me lo doveva far capire con un pò di anticipo, ma allo stesso tempo la Commissione istituita presso il MIT (non quello di Boston, quello di Roma, il Ministero per l’Innovazione e la Tecnologia) aveva fatto sperare (almeno di facciata) molti, anche all’interno di associazioni di software libero e di sviluppatori.

E invece ecco la mazzata (qui) che arriva a confermare tutti i pregiudizi più beceri che ognuno serbava dentro di sè. “Il governo italiano firma il protocollo d’intesa “Government Security Program” con Microsoft la quale intende anche, con l’iniziativa “Microsoft Partners in Learning”, fornire a 1.500 scuole italiane software a basso prezzo, hardware di recupero per contenere i costi e licenze meno vincolanti.

A fare da corollario a questa fantastica iniziativa del nostro governo vanno ricordate le clausole per la divulgazione del codice Microsoft, più simili a campi di concentramento che a dati informatici: “Innanzitutto il CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) dovrà esaminare una base di codice estremamente grande e complessa per prendere visione del sorgente di Microsoft Windows. Non viene poi concessa la possibilità di modificare il codice e di ricompilarlo mentre parti specifiche possono essere visionate solo ricorrendo ad applicazioni previste dal produttore e attraverso procedure che prevedono il collegamento diretto ai server dell’azienda produttrice. Vengono così esclusi test in ambiente diverso da quello imposto.” Primo.

Secondo:”I tecnici che saranno chiamati poi a visionare il codice di Windows dovranno firmare contratti di non divulgazione che impediranno loro di lavorare liberamente in futuro. Se infatti verranno in possesso di

nuove conoscenze leggendo il codice, rischieranno di essere sempre accusati di “uso illegale” di ciò che hanno appreso.” In pratica come mettere nel panico dei poveri innocenti, non risolvendo un bel nulla e anzi aggravando ancora una volta la situazione.

Io intanto sono qui che definirmi un nerd sarebbe farmi un complimento: penna nel taschino, a scrivere su Tim Berners-Lee e Robert Cailliau per la tesi e a leggere le ultime news sui blog in edicola con il Riformista(grazie a mantellini) e sulla Creative Commons sulla lista dedicata-.

La brevettabilità non passa….(del tutto):

Ho aspettato un pò prima di scrivere qualcosa o di poter commentare il voto di ieri all’Europarlamento sulla proposta avanzata dalla deputata del Pse McCarth di brevettabilità del software, perchè sinceramente gli emendamenti votati e le modifiche apportate allalegge originale erano così numerosi che era veramente difficile capirci qualcosa in poco tempo. Inizialmente il timore infatti era rappresentato dal fatto che la legge fosse passata più o meno nella sua versione originale, che avrebbe decretato la fine della possibilità di usufruire gratuitamente di software per la creazione di innovazioni e per il lavoro quotidiano, e avrebbe quindi comportato il pagamento di ingenti somme per l’utilizzo anche solo di parti di programmi brevettati da grandi aziende.

Era pur sempre quindi un grosso tema, sul quale per fortuna grazie ad una enorme mobilitazione da parte di tutte le principali associazioni per il software libero, professori universitari e cittadini provenienti da tutti i paesi dell’Unione Europea, si è riusciti a creare un notevole gruppo di pressione che è riuscito a far cambiare idea a molti parlamentari europei sulle decisioni da prendere, come testimonia la mailing list di Assoli.

Anche se la legge quindi passa, e non è comunque un bel segno, diciamo che poteva andare peggio (vedi–>Slashdot.org—–e Punto Informatico); i punti fondamentali sono due: 1) Limitazione della brevettabilità alle invenzioni che abbiano un”contributo tecnico” che esclude il trattamento, la manipolazione e la presentazione delle informazioni, ossia i programmi software puri; 2) Una più severa limitazione della brevettabilità rispetto all’applicazione industriale del prodotto inventato. Vale a dire: si puó brevettare il prodotto inventato attraverso l’uso del software ma non il programma che ci sta dietro; (da una mail di Guido Iodice di Network). Quipotete trovare il comunicato stampa di Folena, qui quello di Fiorello Cortiana dei Verdi, mentre qui potete trovare le agenzie con le notizie e le decisioni principali adottate. Sul sito della Foundation for a Free Information Infrastructure (FFII) tutto il resoconto del processo che ha portato alla decisione e i commenti sulle principali conseguenze.

La sicurezza di Microsoft inzozza il Dipartimento di Stato americano:

Microsoft e le sue falle, prontamente utilizzate da “malintenzionati”, non risparmia nemmeno il Dipartimento di Stato americano, infestato da un virus, Welchia, che si era inserito nel sistema CLASS, uno dei più importanti, se non il più importante, sistema di controllo tecnologico e informatico di tutti gli Stati Uniti, che contiene “more than 12.8 million records from the FBI, the State Department and U.S. immigration, drug-enforcement and intelligence agencies. Among the names are those of at least 78,000 suspected terrorists“. (fonte: via Ny Times).

Come molti già sapranno, “Welchia is an aggressive infection unleashed last month that exploits a software flaw in recent versions of Microsoft Corp.’s Windows software. Collectively, Welchia and a related virus, “Blaster,” have infected hundreds of thousands of computers worldwide, including computers at the Federal Reserve in Atlanta, Maryland’s motor vehicle agency and the Minnesota Transportation Department“.

La cosa incredibile è che al Dipartimento di Stato americano, per di più su un sistema tecnologico così fondamentale (almeno per loro) utilizzino ancora software Microsoft, anche alla luce delle recenti ammissioni della stessa casa di Redmond. Ma tant’è…

Alla faccia del Wi-fi…:

Alla faccia della rete wi-fi, sentite un pò il record stabilito in Polonia: Interline Wireless Technology, a Polish company has reportedly set a world record in stretching the range of a Wi-Fi network for an amazing 110 Kms at 2.4 GHz. They achieved this using an antenna developed by them and an INTEL Pro/Wireless 2011 Access Point.”

(via Slashdot)

E l’ Italia, da par suo, risponde sempre con posizioni all’avanguardia:L’Antitrust blocca Telecom Italia sul Wi-Fi: “Telecom Italia rinuncia all’acquisto della Wi-Fi company Megabeam per non sottostare alle condizioni dell’Antitrust”.

Ammiro chi prende il gusto ace rosso o melone:

Non è un post demenziale, assolutamente. E’ un post esistenziale, forse, ma nemmeno troppo. Mi riferisco al fatto che ammiro quelle persone che prendono il gelato ai gusti più strani del mondo, o almeno quei gusti che nessuno prende mai, come ace rosso, puffo (o Viagra, come pecorecciamente lo chiamano adesso), melone, mandarino ecc. Di solito i gelatai finiscono sempre le veschette della panna, del cioccolato e degli altri gusti “primari”. E voi direte: “ovvio!”.

Perchè ovvio? Non è forse anche il gusto del gelato un modello sociale tramandato e imposto dalla società e dalle sue reti primarie e secondarie? Perchè tutti, di solito, prendono più o meno sempre quei 4-5 gusti? Io quindi ammiro le persone (e ne conosco poche) che osano assaggiare alcuni gusti definiti “alternativi” (come capita a tutte le cose prima di diventare famose e fighe), ed essere guardati come degli appestati dagli altri mangiatori di gelato “modello”. Qual’è il modello? Panna-cioccolato, come cioè lo prende mia mamma da quando è nata.

Sun contro il mostro di Redmond:

“Repubblica Affari e Finanza” oggi pubblica un interessante aggiornamento delle novità che Sun Microsystem sta portando avanti per arrivare a lanciare quella famosa sfida a Microsoft di cui si parla da tempo, e che nessuno vede mai:

Il cocktail che Sun ritiene vincente e di cui è composto JDS si basa sulla distribuzione SuSE di Linux (il noto e potente sistema operativo open source) e su un insieme di applicazioni fra cui il browser Mozilla, la suite per ufficio StarOffice, il programma di posta elettronica Ximian Evolution, e l’interfaccia desktop Gnome. Inoltre, sempre secondo Sun, JDS comprenderà anche una completa soluzione per la messaggistica e la collaborazione fra utenti. [….] Una soluzione “desktop” che, in prima battuta, sarà destinata al mercato dei pc aziendali.

Mammagari avesse successo un tentativo del genere….ma intanto le premesse, a livello concettuale-di principio, ci sono tutte: “Ma ancora una volta quello su cui Sun punta strategicamente le sue carte è il mondo open source, che fornisce l’ossatura e gli strumenti alla sua nuova soluzione. La partita con Redmond è aperta.

I marines uccidono pure le specie in via d’estinzione…:

Non c’è niente da fare…..una tigre del Bengala riesce (in qualche modo) a sopravvivere ai bombardamenti della guerra, e viene uccisa da dei marines ubriachi ad una festa organizzata all’interno dello zoo di Bagdad. Non è uno scherzo ovviamente, la notizia è presa da “Repubblica” di domenica, che riporta il racconto del responsabile dello zoo di Bagdad, Adil Salman Musa, che ha raccontato come: “Nella notte tra giovedì e venerdì, un gruppo di militari americani si è recato in quello che una volta era il giardino zoologico più grande del Medio oriente per fare una festa”.

“Ad un certo punto uno di loro ha cercato di dare qualcosa da mangiare alla tigre e ha allungato il braccio dentro alla gabbia, ma l’animale lo ha immediatamente agguantato. Un altro militare, accorso in aiuto del colega, ha estratto una pistola e ha sparato diversi colpi uccidendo la tigre del Bengala”. Bravi. Complimenti.

Freak Antoni è il mio idolo….e anche Martins:

Cioè, per “dircela” in modo chiaro e anche un pò arrogante: un giocatore come Martins lo può avere solo l’Inter. E’ fortissimo, molto potente e tutto quello che volete, ma ormai con le sue capriole e i salti mortali lo stanno facendo diventare più un fenomeno da circo che un calciatore. Se lo sapesse Stephanie di Monaco…..

Ma il mio vero e unico idolo è Freak Antoni, “cantante” (più filosofo che cantante) degli Skiantos: leggo infatti sulla “Repubblica Bologna” di oggi che, al recente convegno sul demenziale dal titolo “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti”, Antoni avrebbe regalato una maglietta a Romano Prodi, intervenuto sul palco, con sopra scritto: “Io sono un demente“, che sembra avere “accettata di buon grado“. Mai che qualcuno ne stampi qualche milione per quei trogloditi mentali che hanno votato Berlusconi, Fini, Follini e il mitico Bossi, che oggi ha sparato la cazzata quotidiana del governo dicendo: “La capitale per me non è Roma, ma è Milano, e dovrebbero fare due parlamenti al Nord, uno a Torino e uno a Venezia”. Assolutamente esilarante, nemmeno Freak Antoni sarebbe capace di tanto.

Unica nota stonata della giornata l’annuncio, dato da ogni mezzo di informazione presente a questo mondo, che: “Maggiorate addio, il seno torna piccolo“. Peccato, no?

Eravamo quattro amici al bar….tra una coppa di champagne e un dittatore riabilitato:

Ieri sera, in macchina, ho sentito dal radiogiornale di Radio 24 il comunicato stampa di Amos Luzzato sull’incontro tra la comunità ebraica e Berlusconi, che era andato a scusarsi pubblicamente per le incredibili frasi (a dir poco) su Mussolini pronunciate una settimana prima. Beh, cosa dice Luzzato? Dice che il premier “si è scusato con noi spiegandoci che le sue affermazioni non facevano parte di una intervista ufficiale, ma di una chiaccherata tra uno champagne e l’altro“. Stupefatto. Inorridito. Sbigottito.

Ma vi rendete conto di uno che si va a scusare in questo modo davanti alla comunità ebraica dopo quello che ha detto? E’ talmente ridicolo che non mi verrebbe da commentare….se non fosse che Luzzato ha accettato le scuse, tenendo solo a precisare che “ora però il premier dovrà rivolgere le sue scuse a tutti gli italiani”.

Ma come, uno ti viene a dire che ha detto delle stronzate che pensa mentre era mezzo ubriaco, e tu lo perdoni? Roba proprio da muro del pianto….

Il Muro inizia a cadere…:

Ieri sera, ultima navigata finale come al solito, incredibilmente capito sul sito di Repubblica, di solito molto trascurato, e cosa ti vedo: “New York, 18:14 – Microsoft ammette: buchi su Windows, raddoppieremo sforzi“. No, non ci credo ho detto, l’hanno finalmente ammesso….poi leggo il resto dell’agenzia: “La Microsoft ammette l’esistenza di falle nel suo sistema operativo che potrebbero essere sfruttate dagli hacker per lanciare infezioni informatiche. L’azienda, prima produttrice al mondo di software per computer, promette quindi di “raddoppiare” gli sforzi per rendere più sicuri i pc in rete. L’annuncio è arrivato dall’amministratore delegato del gruppo di Redmond, Steve Ballmer. (Red)“. Dev’essere l’avvicinarsi dei cicloni e dei timori degli asteroidi, non lo so….in tutti casi hanno ammesso che il loro sistema operativo è un groviera con molti più buchi dell’originale. (remember blackout e altre amenità simili?)

Ma poi il morale si ri-abbassa subito, nel leggere le ultime decisioni ministeriali italiane sul tema software: ” Italia nel codice sorgente di Windows. Firmato a Roma il protocollo tra Microsoft e Governo, che consente di dare un’occhiata al codice del sistema operativo dell’azienda, in nome della trasparenza. Secondo Stanca è un accordo strategico. Protesta FSF Europe“. (vedi qui).

Molto interessante è anche questa porcata che Vittorio Bertola riporta su Punto Informatico di oggi su possibili giochetti di alcuni server che reindirizzerebbero su loro siti indirizzi inesistenti digitati per errore da ignari. Una bella schifezza. Non vorrei che digitando “foller.org” saltasse fuori qualcosa di sporcaccione…..provate magari.

Cancun e dintorni:

Del fallimento del vertice di Cancun hanno parlato in molti (vedi Rampini—-e Caravita). Naturalmente non c’è nulla da festeggiare, anche da parte no-global, ma non penso, andando contro Rampini, che tra le fila del movimento ci siano grandi sorrisi e allegria. Una cosa però positiva però c’è sicuramente stata: i paesi “in via di sviluppo” o “terzomondisti” come vengono chiamati nell’etimologia occidentale non si sono piegati in toto alle richieste e alle pressioni dei paesi del G8, come invece accadeva di solito in passato.

Al contempo non è assolutamente un bene vedere fallire un vertice che poteva significare qualche miglioramento per alcuni paesi in difficoltà (anche se sono sempre leggermente dubbioso sulle reali potenzialità e sull’efficacia di questi vertici), per colpa, anche, di alcuni esponenti dello stesso movimento no-global, che io sinceramente continuo a non comprendere e non apprezzare nelle posizioni. Mi riferisco specialmente ai contadini francesi guidati da J.Bovè, che sono ancora rimasti all’idea che per aiutare i paesi poveri si debba iniziare per forza aumentando in ogni modo le barriere protezionistiche interne e cessare le esportazioni e le importazioni con l’esterno, ritornando ad un’autarchia che in vari regimi ha dimostrato tutta la sua inefficienza nell’assicurare la sussistenza della popolazione.

Soprattutto non capisco il perchè della vicinanza quasi simbiotica delle posizioni di Bovè con alcune delle opinioni più becere di larga parte del popolo leghista ad esempio, e soprattutto non vedo l’equazione protezionismo=biologico=qualità=benessere per tutti come quella in grado di risolvere le sorti del mondo, anzi. Bovè dovrebbe smetterla di sfasciare vetrine di McDonald’s, allargandone a dismisura il portafoglio grazie ale assicurazioni e all’opinione pubblica, e cercare di allargare la propria visione politica, troppo ferma ai propri benefici e interessi.

Baxxxtard!!:

Prima o poi sinceramente me l’aspettavo, anche se ora bisognerà attendere il responso del campo, ovvero quanto durerà la voglia di blog, ma il blog del mio amico Baxxxtard è finalmente arrivato. E sinceramente, se andrete a leggerlo, troverete già delle perle non da poco. A parte la mia richiesta, hic et nunc, di scrivere di quanto mi ha distrutto il timpano in tour con la richiesta di “seguire per Wuppertal” ripetuta penso non meno di 1236 volte (al secondo), un uomo (lo so, parole grosse…diciamo un ominide?) che, andando a spasso con il cane, incontra Carlos Delfino, non è da tutti i giorni, ovvero: a me non capita sicuramente….e poi Delfino che si ferma a chiaccherare e a raccontargli a sua vita….insomma, cose che Myers diciamo la verità non faceva…ti andava bene se non ti sputava addosso.

In conclusione, e dopo avervi dato altri consigli per la lettura e un post meno noiso del solito, ricomincia un’altra settimana…..e aspettiamo la prossima dopo Mussolini albergatore di lusso e la museruola per i chihuahua.

Rampini e Dean:

Ho già capito che il blog di Federico Rampini su Repubblica sarà una delle letture quotidiane obbligate, o quasi. Per tanti motivi, non ultimo il fatto di scrivere in modo degno e preciso, inserendo anche molte novità e commenti, su una questione, quella del mondo dell’information technology e della Valle del Silicone, a me caro. Non scrive solo di quello ovviamente, ho visto per esempio articoli interessanti anche su ambiente (blackout, politica ambientale amministrazione bush ecc.) e politica in generale, ma diciamo che la parte tecnologica mi stuzzica di più….

Ieri (qui) ha pubblicato il link al sito del nuovo candidato pacifista (incredibile negli Usa, aka non verrà mai eletto) democratico, che si dice possa addirittura poter correre per la presidenza nel 2004. A parte il fatto di venire a conoscenza di un candidato americano pacifista, la cosa da sottolineare è data dal sito di Howard Dean, una cosa che in Italia ci sognamo, e ho paura ci sogneremo, per anni e per secoli. Una sorta di blog-manifesto politico in cui si offrono agli elettori tutte le informazioni non solo sul programma e sulla proposta politica offerta dal candidato, ma anche tutti gli appuntamenti futuri, foto e video ecc. Un buon modo per cambiare la politica tramite la rete?

I miei amici con le Nike non etiche..:

Non ho capito il senso sinceramente di un post di un mio amico sull’etica di portare scarpe nike pur sapendo che sono state fabbricate da bambini thailandesi o altro, schiavizzati e martoriati.

Non so se sia un post scherzoso o ironico o provocatorio, ma se fosse un argomentare serio mi farebbe decisamente paura, soprattutto perchè si ritornerebbe alla solita brutta abitudine del mondo animalista: quella di essere razzisti al contrario, animalocentrici invece che antropocentrici.

Leggendo in questi anni una buona dose di libri sull’argomento (tra i quali consiglio “Ecocide” di J.Rifkin), mi sono potuto creare l’opinione che questa posizione, oltre che ad essere sbagliata a livello etico (il discorso di dire “è meglio un bambino cinese che lavora schiavizzato che una mucca morta è assolutamente incredibile..), è proprio, imho, errata a livello di realtà dei fatti: non è salvando l’uno e lasciando morire l’altro che si risolvono i problemi, ma è operando in modo integrato e “globale” (in questo caso nel senso positivo del termine) che si può trovare il modo di spezzare quel circolo vizioso che lega le grandi questioni sul tappeto. Se aggiustiamo solo un ingranaggio a scapito degli altri non si risolve nulla….

Qualche bella notizia ogni tanto!!:

Finalmente sembra che un minimo tentativo di fare qualcosa (poi vedremo come andrà a finire, non sono sicuramente tra i più ottimisti) sulla vicenda G8-Genova a livello giudiziario, dopo le indegne archiviazioni dei mesi scorsi, stia avvenendo, almeno a sentire quello che scrive oggi il sito del Corriere: qui

Diciamo che in tutti i casi non è che siano accusati di ciò che realmente hanno commesso..: “Le accuse formulate dai pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini nei confronti dei poliziotti di più alto grado sono: falso in atto pubblico, calunnia aggravata e abuso d’ufficio“.

Il nuovo ducetto:

Berlusconi: “Il duce meglio di Saddam, non ha ammazzato”—>”That was a much more benign dictatorship — Mussolini did not murder anyone. Mussolini sent people on holiday to confine them [banishment to small islands such as Ponza and Maddalena which are now exclusive resorts].’ This, though extraordinary, is more or less true. Unlike the Russian communists, the Italian fascists did not use mass murder to retain power. There was no need. ”

Tutto ciò è vero, l’ha detto il “NOSTRO” presidente del consiglio in carica…..non sto scherzando…sul serio….veramente!!

Eccone le prove:

primo reperto

secondo reperto

terzo reperto

Domenica adunata? A 25 anni cosa si era? Giovani fascisti? Balilla? Non ricordo….ho rimosso, ma forse è meglio se ripasso……

I blog di Repubblica:

Ho accolto, imho, con piacere la nascita dei nuovi “blog” di “Repubblica”, creati con il principale scopo di recuperare alcuni degli innumerevoli accessi persi a causa della sciagurata decisione di consentire la lettura del quotidiano in edicola solo a pagamento.

Dico subito che, a parte alcune lacune evidenti, l’esperimento è interessante, soprattutto per la qualità della gente che scrive: uno come Rampini è da legere ogni giorno, senza dubbio. Peccato per la mancanza di un blog di Vittorio Zucconi, sarebbe stato veramente azzeccata, vista anche la sua bravura a livelo di scatti, piccole istantanee della società statunitense e non.

Poi è ovvio, come dice giustamente Antonio Cavedoni: mancano feed rss e xml, a mio parere (imho) manca anche l’ora di pubblicazione che io adoro e sento più da blog. Ma in generale non mi sembra un esperimento peggiore di altri….anche perchè, per fortuna, non si sono buttati in grafiche hollywoodiane megagalattiche e si sono limitati ad una spartana formattazione-template da blog. Adesso vediamo cosa succederà in futuro….e se arriverà Zucconi.

Il “phoon”? Già visto…..:

Adesso salta fuori l’ultima tendenza incredibilmente avanti (da quello che si sente e si legge): il phoon, che non è l’asciugacapelli, ma la nuova moda di farsi fotografare (e poi pubblicare via web da quello che ho capito) con braccia e gambe per aria (vedi qui).

Ma chi ha conoscenze musicali veramente buone, saprà che il phoon l’hanno inventato i mitici D.R.I (vedi qui).

Poi, non faccio nemmeno in tempo a citare Gat, che quello ha già finito di scrivere la sua tesi…e io no!!

Ho appena visto che Repubblica ha deciso di lanciare i suoi blog, ma ne parlerò alla prox (troppe cose in questo post!!)

Signore e signori, ecco a voi: Andy Roddick:

Ieri sera al David Letterman show c’era appunto il recente vincitore degli Us Open di tennis come invitato, insieme all’esilarante Jack Black (che tra l’altro ha raccontato una storiella sui cellulari fantastica, che magari racconterò più avanti.). Il ragazzotto proveniente dal Nebraska, che però ha tenuto assolutamente a precisare di vivere in Florida (come penso ormai tutti i buoni tennisti), ha omaggiato il pubblico con una delle sue perle di saggezza sulla vita: ad una domanda di Letterman che si mostrava stupito di quanto tirasse forte il servizio, Roddick ha risposto con queste angeliche parole:

Ah sì, comunque l’unica cosa importante è che vada dentro“, accompagnando la frase con una bella risatina stile-mamma-mia-ho-detto-una-cosa-a-doppio-senso!!. Grande Andy…meglio con una racchetta e il suo cappellino su un campo da tennis però.

E ora, come dice il mio amico Gat, ritorno alla mia tesi……

Ma va??!!…:

Dalla “Repubblica” di oggi: “L’iraq di Saddam, molto probabilmente, aveva detto la verità quando davanti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, nel dicembre scorso, affermò che non possedeva più armi chimiche, biologiche o nucleari. E’ quando ha dichiarato in serata l’ex capo degli ispettori del disarmo dell’Onu Hans Blix. Il diplomatico svedese, ora in pensione, in sostanza dice che non esistevano motivi di evidenza perché Usa e Gran Bretagna facessero guerra all’Iraq.”.

Incredibile….non l’avrebbe detto nessuno!!

La Banda e la Commissione:

C’è da fare un bel confronto tra il comunicato stampa del Ministero per l’Innnovazione e la Tecnologia sulla soddisfacente diffusione della banda larga in Italia, e un articolo di Franco Carlini sul “Manifesto” di domenica 7 settembre, sempre sullo stesso argomento.

Il Ministro, sostanzialmente, dice: “Lo sviluppo della banda larga in Italia sta assumendo dimensioni interessanti e soddisfacenti. E poiché per il Governo la larga banda è ritenuta ‘condizione essen-ziale per lo sviluppo economico del Paese’, visto il trend positivo di espansione della domanda è quanto mai necessario accentuare gli investimenti per realizzare contenuti e servizi innovativi“. Fino qui, penso che nessuno possa essere in disaccordo, anzi. Il problema arriva sempre andando a spulciare tra le dichiarazioni e le decisioni prese dal Ministero. In primo luogo questa frase non convince appieno: “Ci sono anche altre decisioni destinate a favorire la crescita del mercato dei contenuti digitali. Tra queste l’approvazione della Direttiva sul riutilizzo e sfruttamento commerciale dei dati posseduti dalla Pubbliche amministrazioni.”. Come dire: riusciamo a far battere cassa ai privati grazie al pubblico? Un modo si troverà pure, insomma. Carlini, dal canto suo, sostanzialmente dice: dateci la verabanda larga, non quella schifezza mascherata da adsl che ci state offrendo adesso.

L’altra scappatella del ministro sta sulfronte proprietà intellettuale e brevetti, quando afferma, sempre nel comunicato: “ Stanca ha pure posto l’esigenza di “come bilanciare la più ampia fruizione dei contenuti con i diritti dei produttori in accordo con la normativa sui diritti di proprietà intellettuale“. E, visto che il governo italiano sembra disposto a votare la proposta McCarthy presso l’Europarlamento, di brevettabilità degli algoritmi e del codice software, il futuro non sembra possa essere del tutto roseo.

Di interessante c’è la Presentazione del Rapporto della Commissione sul software a codice sorgente aperto nella PA che si terrà a Roma il 10 settembre. Potete trovare l’invito qui.

Hacker e dintorni…su Discovery Chanel:

Due settimane fa, su Discovery Channel, c’era uno di quei tragici “documentari” americani su hacker e dintorni che tanto devono piacere a l losco duo formato da Murdoch e Gates, perchè mettono sempre ed ovviamente in buona luce i superman esperti di sicurezza dell’Fbi, di Scotland Yard o di organi simili che sfidano quotidianamente questi malvagi e indemoniati pirati informatici. E qui sta la loro solita grandissima lacuna mentale e culturale: chiamano per le interviste (a parte Eric Raymond, presente in difesa, minoritaria a dir poco, della categoria dei veri hacker) dei mega criminali che si divertivano a fare le peggiori nefandezze, tipo fregare codici di carte di credito o addebitare mega chiamate internazionali ad altri ignari utenti.

Non si fa così, bisogna chiamare le cose con il loro nome. I cracker sono cracker, cioè criminali, mentre gli hacker sono hacker, ovvero individui assolutamente pacifici e innocenti che hanno come scopo quello di conoscere al meglio le proprie macchine e quelle altrui (anche per poterli avvertire di eventuali falle di sistema tali da poterlo rendere vulnerabile rispetto ad aventuali attacchi) e più in generale quello di elevare il proprio livello di conoscenza in modo da migliorare quello generale, avendo valori ben diversi da quelli dei cracker. Sarebbe ora di dirle queste cose, signori miei. Anche perchè i segnali in senso censorio e restrittivo delle libertà individuali si fanno sempre più pressanti e pericolosi.

Per questo voglio aderire, anche se con un pauroso ritardo, anche se non ne avrei i “requisiti”, all’appello lanciato da Danilo Moi per quanto riguarda la Creative Commons License, che tra l’altro potrebbe essere adottata anche da Wu Ming, come mi è stato segnalato da Wu Ming 1 ad una recente presentazione a Ferrara. Attivista.com e Erroneo.org hanno poi creato questa mailing list di discussione sulla licenza, alla quale è possibile aderire per testimoniare la propria esperienza ed opinione.

Voglia di critica:

Sì, sento voglia di critica in giro per la Rete in questi giorni italiani di Howard Rheingold. Ho letto questo pezzo di beppe caravita, tra l’altro pieno di spunti e link interessanti, e questo di Carlo Formenti, tra l’altro corelatore con lo stesso Rheingold al Festival Letteratura in corso a mantova in questi giorni. (vedi scheda evento).

Ritengo imho che ci sia stata effettivamente un’assoluta “sbronza” collettiva anche da parte di illustri e importanti sociologi che hanno scritto su quella rivoluzione tecnologica e informatica che sembrava promettere oro e democrazia a tutti, come ora – egualmente imho – mi sembra fuori luogo cassare tutte queste affermazioni come irrealistiche o fuori tempo. Sono invece dell’opinione che sia necessario rimenere ancora un attimo “all’ascolto” per così dire, con l’orecchio ben teso verso ciò che succede, per poter successivamente dare un giudizio con un minimo di distacco, soprattutto temporale, dai fatti.

Io al momento sono personalmente più ottimista sulla rivoluzione dell’open source che sulla democratizzazione informatica, e soprattutto ritengo che la secondo possa avvenire solamente grazie alla prima. Non sono tra quelli che nutrono grande fiducia sulle doti filantropiche di Mr.Gate$, mentre nutro molta maggiore riconoscenza e ottimismo sfrenato nei confronti della comunità di sviluppatori e mediattivisti sparsi in tutto il mondo….almeno fino a che li lasceranno lavorare in santa pace e non verranno al contrario letteralmente rinchiusi i loro strumenti operativi (leggi brevetti, EUCD e finezze simili). Quindi, per concludere, che il dibattito abbia inizio!

Fassino (purtroppo) sbaglia:

Come sosteneva anche Michele Serra ieri sulle pagine di “Repubblica”, imho Piero Fassino ha sbagliato nel metodo a scagliarsi contro Berlusconi sulla feccenda Telekom Serbia, proprio perchè in questo modo ha finito con l’appiattirsi sulle stesse posizioni e modi di intervento retorico del cavaliere. Nel dire “i mandanti hano nome e cognome e risiedono a Palazzo Chigi” posso anche vedere e capire lo sfogo personale e quasi involontario di un uomo ferito nell’orgoglio e che vede messa in difficoltà la propria leadership come quella del futuro candidato della coalizione di centro-sinistra Prodi, ma allo stesso tempo non posso non vedere il grave errore di rispondere alle sparate berlusconiane sui magistrati con le stesse identiche argomentazioni.

Cosa dice in pratica Fassino? Sostiene che i magistrati torinesi sono stati indirizzati per così dire da un “burattino” manovrato dal suo “capo-burattinaio”, e cioè Berlusconi. Non si accorge, ripeto, così facendo, che sta criticando, come il capo del governo allo stesso modo fa con i magistrati milanesi, i giudici che stano indagando sul caso e quindi più in generale la libertà della magistratura di accertare un caso in effetti molto complesso e delicato.

La sinistra, giustamente, ha sempre mandato a dire a Berlusconi: “fatti processare, accetta le domande e presentati in tribunale”, “i giudici milanesi non sono assolutamente politicizzati”. Bene, tutto giusto, ma a questo punto nemmeno quelli torinesi sono politicizzati, e per lo stesso principio di giustizia anche Fassino, Dini, Mastella e compagnia bella dovrebbero presentarsi in aula se chiamati a testimoniare. Nulla di diverso dal capo del governo. E’ proprio un autogol politico quello che sta commettendo Fassino, forse nemmeno senza accorgersene. E sarebbe ora di cambiare rotta, e finalmente rispondere a Berlusconi con delle iniziative reali, programmatiche e concrete, invece che con sterili polemiche su magistrati rossi e neri, e burattinai vari.

Da segnalare, in conclusione, un grande manifesto per i weblog, scritto da un grande teorico contemporaneo: qui